PER I PROFESSIONISTI
Le professioni socio sanitarie sono certamente tra le più sollecitate in merito agli argomenti inerenti il fine vita. Per le persone che lavorano nei luoghi di malattia e di cura il confronto con la realtà della morte è inevitabile. Il “distacco”(1), spesso proposto quale comportamento da adottare per evitare il burn-out, è per definizione antagonista all’accompagnamento(2). Da ciò deriva la necessità per ogni professionista di poter attuare una riflessione sui processi dinamici insiti nella natura impermanente della vita stessa.
Questo percorso di formazione parte dunque dal presupposto che è necessario, per avere gli strumenti fondamentali ad incontrare l’altro e stabilire una sana ed onesta relazione d’aiuto, impegnare prima di tutto se stessi in un confronto ed una comprensione della propria vita, intesa come riflessione che intende restituire il senso del vivere e del morire, riconosciute come parti integranti della stessa realtà.
La qualità della relazione d’aiuto offerta a chi muore da un professionista consapevole del proprio morire, non è solo a vantaggio del proprio paziente, non migliora solo i suoi ultimi giorni e quelli della sua famiglia, ma anche la professionalità e la quotidianità dell’operatore regolarmente confrontato con le cure di fine vita.
(1) distacco […] separazione, allontanamento […] mancanza di partecipazione affettiva […]
(2) accompagnare […] andare insieme a qualcuno per amicizia, cortesia o protezione […] seguire […] unire una cosa a un’altra; far seguire, mettere insieme […] Etimologia: ← deriv. di compagno […]
fonte - http://www.garzantilinguistica.it
Comprendere la Morte, Accompagnare la Vita è un percorso di sviluppo personale che prende in considerazione la vita, intesa come processo dinamico che ha insita nella sua natura la realtà di “finitudo”, di impermanenza.
“Esiste una vita dopo la morte?” Questa domanda è legittima, ma se veramente vogliamo comprendere la realtà della fine della vita, il vero quesito da porsi è “Esiste una vita prima della morte?”, una vita che prenda realmente in considerazione l’essere umano fino alla morte, non negando quest’ultima a se stesso e tantomeno a chi giunge alla fine della vita.
La vita di ognuno è segnata da attaccamenti e separazioni. Al termine della propria esistenza il malato si separa dalla propria vita, i familiari dal proprio caro, gli operatori dal malato.
Accompagnare una persona fino al termine della sua esistenza è prima di tutto un’esperienza personale che rimanda a se stessi, alla propria morte ed a quanto di più intimo è presente in Sè. Morire non è “qualcosa” che succede solo all'altro. Formarsi all'accompagnamento, confrontarsi con la morte ed il morire, è un percorso che ognuno deve fare prima di tutto con se stesso.
L’inevitabile confronto con la morte riflette la realtà della propria esistenza. Questa formazione sulla morte, il morire e l’accompagnamento delle persone in fin di vita offre, prima di tutto, degli strumenti per capire meglio e trasformare la propria vita. Prendere in considerazione la morte e non negarla permette dunque di riconoscere la vita in sé stessi vivendola appieno fino all’ultimo istante e formarsi alla comprensione della morte significa, quindi, formarsi alla comprensione della vita nella sua essenza più profonda.
… La formazione qui proposta deriva dalla pratica di formazioni in campo sanitario, educativo, sociale e terapeutico, e dalla ricerca applicata a singoli e a gruppi, con particolare riferimento all’educazione degli individui al rispetto della vita fino alla morte.
n.b.: Comprendere la Morte, Accompagnare la Vita è un percorso formativo e non un seminario informativo; questa differenza rende inevitabile che i partecipanti abbiano la seria e sincera volontà di seguire da vicino la propria personale evoluzione, i propri sentimenti e le proprie emozioni. Le raccomandiamo di leggere con particolare attenzione il capitolo intitolato “da leggere con attenzione prima di iscriversi…” .
MODALITÀ di SVOLGIMENTO
Questo seminario si svolge a numero chiuso con un massimo di nove partecipanti.
Della durata di 36 ore, è articolato solitamente su due fine settimana con i seguenti orari:
- nei giorni di venerdì: 20.00⇾22.00
- nei giorni di sabato e domenica: 09.00⇾13.00 / 14.00⇾18.00
LE DATE DEI PROSSIMI CORSI
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da leggere con attenzione prima di iscriversi…
Quello che segue riguarda alcuni punti fondamentali su cui Le chiediamo di riflettere prima di iscriversi al percorso di formazione che intende intraprendere. Le eviteranno di perdere tempo con una formazione che non corrisponde alle Sue esigenze e nel caso opposto di prendere il più possibile da quanto sta per iniziare.
Le chiediamo innanzitutto una partecipazione sincera ed onesta. Così come l’associazione che lo propone, questo percorso formativo è assolutamente scevro da dogmi; per questo Le domanderemo di lasciare fuori dalla porta del seminario i luoghi comuni, le credenze religiose o filosofiche, le tecniche e quant’altro. Potrà riprenderli in qualunque momento lo desidera, fuori dal percorso di formazione ed eventualmente integrarle a quanto compreso.
Il percorso di formazione al quale desidera iscriversi riguarda un momento della vita che, in una maniera o nell’altra, ognuno nella società occidentale rifiuta. Non Le sarà data nessuna tecnica avente l’obiettivo di spostare l’attenzione da quello che è uno degli aspetti naturali dell’esistenza. Le verrà invece chiesto di utilizzare le Sue esperienze di separazione, di abbandono, di morte, affinché possa comprendere il morire ed avvicinarsi all’accompagnamento delle persone in fin di vita, inizialmente tramite il suo personale vissuto. Se questi momenti sono ancora fonte di dolore per Lei, è meglio che prima di iscriversi ne parli con un docente del percorso formativo in oggetto, così da verificare assieme il modo di procedere. Se si sente ancora ferito(a) da perdite, da abbandoni o da separazioni recenti, deve guardarsi bene dalla tentazione di ricercare la guarigione tramite la frequenza ad un seminario come questo.
Se sta seguendo un percorso terapeutico, di qualunque genere o natura, è importante prima di procedere che lo faccia presente ad uno dei docenti di questa formazione; assieme verificherete come proseguire.
L’accompagnamento e, prima ancora, la comprensione della morte e del morire, non seguono nessuna ricetta pronta all’uso, ma richiedono certamente delle qualità di base essenziali, delle attitudini ad un approccio umano e ad una volontà di seguire da vicino la propria personale evoluzione, i propri sentimenti e le proprie emozioni, oltre ovviamente il ricorso ad una formazione continua e ad un sostegno pluridisciplinare.
Questo percorso formativo deriva dalla pratica di formazioni in campo sanitario, educativo, sociale e terapeutico, e dalla ricerca applicata a singoli e a gruppi con particolare riferimento all’educazione degli individui al rispetto della vita fino alla morte.
Infine, è richiesta la massima puntualità e la partecipazione alla totalità delle 36 ore che compongono il seminario Comprendere la morte, accompagnare la vita. La non osservanza di questi due aspetti pregiudica la possibilità di proseguire il percorso che potrà, in questo caso, essere ripreso integralmente in tempi successivi.
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INFORMAZIONI
Può contattarmi utilizzando il form sottostante, oppure chiamandomi ad uno dei numeri seguenti:
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